Perché la Pa non funziona: c’è bisogno di giovani e nuove competenze

La pandemia che ci ha travolti in questo ultimo anno ha fatto riscoprire a molti la centralità dei servizi pubblici e l’importanza che questi funzionino. Perché il fatto che funzionino oppure no può fare davvero la differenza.

Abbiamo visto medici e infermieri in prima linea. Abbiamo visto l’enorme sforzo dei dipendenti pubblici per gestire i vari “ristori” emanati dal governo alle famiglie e alle imprese maggiormente colpite dalla crisi. Uno sforzo gigantesco che se da una parte ha dimostrato l’importanza dei servizi pubblici – spesso bistrattati – ne ha al contempo mostrato tutte le debolezze, le inefficienze, i ritardi. Pensiamo alla debacle del click day Inps e del bonus bici, pensiamo ai tantissimi ritardi nell’erogazione della cassa integrazione.

Quello che è certo è che la Pubblica amministrazione, oggi più che mai, è chiamata a svolgere un ruolo centrale, che richiede meno burocrazia, nuovo personale e una forte trasformazione digitale.

Cosa non funziona nella Pa di oggi:

Su 100 dipendenti pubblici, 17 hanno più di sessant’anni

I dipendenti pubblici italiani hanno un’età media di 51 anni, di cui il 17% over 60. Solo il 2% è sotto i 30 anni (ma consideriamo che nella percentuale sono presenti anche i tantissimi giovani che entrano nelle forze armate). Negli uffici gli under 30 sono praticamente figure mitologiche.

E questo è un problema non solo perché in questi anni ci sarà un esodo di pensionati che svuoterà gli uffici e i servizi, ma anche perché senza un ricambio generazionale, e quindi senza l’assunzione di nuovi giovani, sarà impossibile compiere una trasformazione digitale della Pa. Non è infatti un caso che per la maggior parte dei dipendenti pubblici che quest’anno si sono ritrovati in smart working era un’esperienza completamente nuova.

I dipendenti fanno un giorno di formazione all’anno

Servono giovani e serve formazione perché i dipendenti sviluppino nuove competenze. Basti pensare che in 10 anni (dal 2008 al 2018) la spesa per la formazione si è quasi dimezzata (-41%). Oggi si spendono 48 euro di formazione all’anno per un dipendente, equivalente ad un unico giorno di formazione.

L’emergenza pandemica ha richiesto, con urgenza, una grande crescita digitale della Pa. Dobbiamo essere all’altezza della sfida. Dobbiamo lasciar accedere una nuova generazione di lavoratori nella Pa di oggi e di domani, giovani, formati e competenti.

 

Fonte: Annual Report 2020 di FPA