Brunetta sui concorsi: “Una Pa attrattiva per i migliori talenti”. Ecco cosa cambia
Brunetta sui concorsi: rinnovare la Pa, restituirle autorevolezza, attraverso un forte ricambio generazionale e la selezione di competenze professionali mirate. Tutto questo attraverso procedure concorsuali più snelle e veloci. In sostanza questo l’indirizzo dato dal neo-ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, che nei giorni scorsi ha presentato le nuove linee programmatiche della Pa.
Il ricambio generazionale
Per cominciare, il ministro Brunetta ha parlato dell’intenzione di dotare la Pubblica Amministrazione delle migliori competenze e di favorire un rapido ricambio generazionale, che porti la Pa italiana in linea con le esperienza più avanzate realizzati negli altri Paesi. Per rafforzare il ricambio generazionale e l’immissione di giovani con nuove competenze il ministro ha ipotizzato un meccanismo volontario di incentivi all’esodo di persone vicine all’età pensionabile e “con professionalità non più adeguate per cogliere la sfida dell’innovazione tecnologica o non più motivate a rimanere nel settore pubblico”. Selezionare i migliori laureati, i profili con le più alte qualifiche. “Il nostro obiettivo – dichiara Brunetta- è che la Pa diventi davvero attrattiva per i giovani già qualificati e per i professionisti rispetto al settore privato, e che rappresenti la prima scelta per i migliori talenti”.
Una fotografia della Pa di oggi
Ma facciamo un rapido quadro della situazione della Pa in Italia. Ad oggi, l’età media dei dipendenti pubblici è di quasi 51 anni. Il 17% ha oltre i 60 anni. Solo il 2,9% ne ha meno di 30. Se poi consideriamo che tra gli under 30 ci sono tantissimi arruolati nelle forze di polizia, ci rendiamo conto che negli uffici l’età media cresce ancora. Questo comporta un enorme esodo dovuto ai pensionamenti che stanno svuotando gli uffici. Infatti, tra il 2019 e il 2020 la Pubblica Amministrazione ha perso circa 190mila dipendenti, Ed entro i prossimi tre o quattro anni è prevista l’uscita di altre 300 mila persone. Per la prima volta, nel 2021, ci saranno più pensionati (3 milioni) che dipendenti pubblici attivi. Le amministrazioni più colpite da questo trend sono quelle locali.
I tempi di un concorso pubblico
Il ministro Brunetta ha poi voluto fornire un quadro dei tempi medi che riguardano le procedure concorsuali, “ancora troppo lente”. La media dei tempi tra emersione del bisogno ed effettiva assunzione, spiega Brunetta, è di oltre 4 anni. Inoltre con la pandemia da settembre 2019 ad oggi sono state messe a concorso meno di 22 mila posizioni lavorative. “Di questo passo ci vorranno oltre dieci anni per recuperare i posti persi”. Passo che, quindi, va assolutamente accelerato.
L’introduzione delle competenze trasversali
Nel processo di rinnovamento della Pa è necessario puntare su nuove e fresche competenze. Per questo il governo ha deciso di ripensare profondamente i meccanismi di selezione e reclutamento delle persone, sia da un punto di vista organizzativo, sia dal punto di vista della selezione delle professionalità migliori e soprattutto più idonee per le esigenze delle amministrazioni. Le cosiddette “competenze del futuro”, intese non solo come conoscenza, ma anche e soprattutto come capacità realizzative, organizzative e manageriali. Per muovesi in questa direzione, l’intenzione del governo è quella di lavorare in stretto coordinamento con tutte le amministrazioni centrali e locali per definire percorsi aderenti ai loro fabbisogni, dopo una mappatura degli stessi, in linea con la visione di una amministrazione innovativa e all’avanguardia. “In questo senso stiamo già lavorando alla creazione di una banca dati dei fabbisogni, delle competenze e dei profili del personale, che consenta di gestire al meglio i processi di selezione”, spiega Brunetta.
La digitalizzazione dei concorsi
Altro obiettivo del governo è quello di riformare i percorsi di accesso, abbandonando il modello dei concorsi centralizzati con graduatorie a scorrimento e durate pluriennali, “non compatibili né con le esigenze delle amministrazioni di reclutare persone rapidamente, né soprattutto con quelle delle persone di vedere soddisfatte le loro aspettative di avere risposte in tempi veloci e certi”. Per questo si procede nella direzione di una digitalizzazione dei percorsi di selezione, trasparenti e focalizzati sulle esigenze e i fabbisogni delle singole amministrazioni, siano essere centrali o locali.